E ciao a tutti i miei due lettori. E’ da un bel pò (mesi) che non scrivo aggiornamenti del blog. Sono stato impegnato a carburare un pò con il nuovo lavoro all’agenzia. Mi sono un pò improvvisato fotografo di cronaca, con i ritmi e i modi di lavoro della cronaca, in cui si scatta molto, si scrivono subito le dida e si spedisce. Niente postproduzione, niente edit più massicci. Bello, ti fa sentire molto in movimento. Soprattutto quando sei a una mostra su Goya e il capo dell’agenzia ti chiama, dicendoti che l’Inter ha vinto il campionato e devi assolutamente andare a fare qualche foto.
Ma ho capito che non fa tanto per me. Preferisco le storie un pò più ampie, meno incidentali, meno basate sulla velocità. Per esempio, ho fatto un bel lavoretto in un posto che si chiama Casa Verdi, una casa di riposo per musicisti fondata da Giuseppe Verdi in persona. Ho potuto frequentarla per due giorni, chiaccherare con gli ospiti, farmi raccontare le loro storie, fotografare i ragazzi (dentro Casa Verdi ci sono anche dei ragazzi, che vanno benissimo con la musica ma un pò meno con le finanze, e sono aiutati in questo modo) mentre preparavano i loro concerti, o gli anziani ospiti della casa mentre si dedicavano alle loro diverse attività. Questo è stato proprio un lavoro che mi è piaciuto. E’ stato un lavoro approfondito, studiato, che riguardava la musica classica, cosa che mi va decisamente a genio.
Ho fatto anche diversi altri lavoretti. Ho fotografato la prima donna ad essere ordinata sacerdote in Italia. Sono stato al Salone del Libro di Torino (dove, tra gli altri, ho potuto fotografare un Francesco Pannofino in splendida forma); ho fotografato la Lega a Milano. Sono stato pubblicato sull’Espresso, tra gli altri. Mi sono tenuto in movimento.
Adesso ho parecchie idee per la testa. Sto, innanzitutto, cercando di migliorare la mia gestione della luce e dell’illuminazione. E poi, mi sono rimesso a studiare! Vorrei fare due reportage all’estero, nella seconda parte dell’anno, ed ho bisogno di essere preparato, con la situazione ben approfondita. Non sono il genere di fotografo che si fa trasportare dall’intuizione; qualsiasi mio lavoro ben fatto è sempre stato frutto di uno studio.
Mi tengo impegnato, in altre parole. E per non farmi mancare niente, sto studiando il tedesco, e prenderò il brevetto di sub. Non c’è niente di meglio che mettersi a letto stanco, la sera, e contento perché si ha la vita piena di cose da fare.