Mentre a Topolinia si litiga su strani decreti per rifinanziare Banca d’Italia, ci sono delle importanti lotte che vanno avanti nel mondo del lavoro. Si ripetono scene da primi del novecento, per dirla con Valerio Evangelisti. Gente picchiata perché ha osato scioperare, picchetti forzati, cariche di polizia a cazzo.
La cosa più triste che vedo è che questa gente è lasciata sola. Non un partito, non un’associazione, nemmeno un briciolo di attenzione da parte di chi dovrebbe difendere il mondo del lavoro. E in questo, davvero, non si salva nessuno.
Per quel poco che vale, quindi, vorrei dare la mia piccola solidarietà a quei lavoratori in picchetto. Siamo tutti lì, anche se crediamo che a noi andrà meglio e riusciremo a infilarci nelle maglie del sistema. Invece no. Se non facciamo attenzione ora, finiremo tutti a dover subire trattamenti schiavistici.
Anche se so che questo blog è proprio una macchiolina di merda nella enorme fogna di internet, magari qualcosa rimane. Meglio di un messaggio su un social network per lavarmi la coscienza, comunque.
Un po’ di link sulla questione:
I comunicati di WuMing, Evangelisti, Prunetti, De Michele, sul blog di Wu Ming e Carmilla.
Un gran bel reportage di Leonardo Bianchi, su Vice.
Lo scontro nel settore della logistica, su Global Project.