Se uno cade per terra, dà la colpa a qualsiasi cosa: al pavimento, alla disattenzione, ai pantaloni lunghi, alla sbronza del sabato sera anche se oggi è lunedì e bello mio vedi di presentarti in ordine, al lavoro. Ci sarebbe da dire qualcosa anche a proposito degli alcool-test fatti nei luoghi di lavoro per controllare che i dipendenti non si divertano troppo, ma questa, come si dice, è un’altra storia. Stiamo sul pezzo: è molto difficile che, dopo una caduta per terra, qualcuno si rialzi e si metta a dare la colpa alla forza di gravità. Eppure è principalmente a causa sua che è caduto. Tutto questo per arrivare alla bella metafora che ho letto stamattina: in ogni momento la nostra vita è influenzata dall’economia, plasma ogni attimo, guida ogni nostra azione e ogni nostro pensiero tanto quanto il sesso e la morte, solo che, al contrario di queste due, noi raramente ci rendiamo conto di questa influenza, e quasi mai le attribuiamo la giusta responsabilità per quello che ci succede.

Per dire, ho preso questo parallellismo da un libro che questa mattina leggevo al cesso, sul kindle, su cui ho caricato testi comprati alla metà di quanto li avrei pagati dieci anni fa. Cesso, kindle, testi di scrittori americani: quanta economia, ed erano solo le otto del mattino (per chi si stesse chiedendo che cosa c’entra il cesso, sto aspettando una tavoletta nuova, ma essendo quello del bagno della nuova casa un sistema chiuso ho dovuto ordinarla, ci mettono un sacco, pagherò parecchio e nel frattempo ho le chiappe al freddo. Quindi, la prossima volta che avrete la tentazione di osannare un sistema chiuso, pensate alle chiappe fredde). Ogni nostro singolo gesto, relazione, pensiero e aspirazione è plasmato dall’economia, eppure raramente ci facciamo attenzione. Un fenomeno che molti usano per presentarci diverse scelte o prese di posizione come necessarie e ineluttabili, “naturali”.

Questa non è una resa, però. L’economia per fortuna è più malleabile delle leggi fisiche. Dovremmo iniziare a studiarla, e poi ripetere la poetica presa di posizione di Marcos: se andare contro l’economia è come andare contro la forza di gravità, allora abbasso la gravità.

Leggo: Eat the Rich di P.J. O’Rourke, ovviamente.

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