Deve essere un secolo che non scrivo su questo sito. Potrei controllare e scrivere con esattezza l’ultima data in cui mi sono degnato di fare apparire qualcosa, ma ok, il senso è quello. Dopo una fiammata, il buio. Vacanze, giri in Sardegna e Sicilia, basta palestra a causa di una brutta botta al piede sinistro, e un sacco di vino e cibo, e dormire come non dormivo da un anno, e letture, un sacco di letture. Pizzolatto (l’autore di “True Detectives”), Wu Ming, l’Arte della Guerra di Sun Tzu, un libro sullo stile di Glenn O’Brian più altre cose minori. Ho giocato molto con il concetto di stile e di arte marziale, di gesti ripetuti ogni giorno per creare un atteggiamento mentale preciso in ogni ambito della vita, dal vestire a come si beve o si mangia a come si fa esercizio fisico a come si scrive. Sperimentazione ancora in corso. Magari potrei scrivere qualcosa.
Con calma, pachidermica calma, l’idea è di ricominciare a scrivere le mie note, qui. Non ho ancora una collocazione precisa da dare agli scritti per il web, per come sono fatto preferisco riempire pagine e pagine di note su un quaderno in grafia puntuta e illeggibile con l’idea di usarle poi in seguito, senza ammorbare l’internet con i miei appunti su qualsiasi cosa mi capiti a tiro. Vorrei trovare una via di mezzo tra il non usare nulla e usare tutto. Ci sono pensieri che nascono per essere buttati in rete e morire il giorno dopo e va bene così. Nel frattempo, dovrei preparare un articolo sull’Iraq, delle note preparatorie per un soggetto, fare ricerche e via così. Una volta qualcuno mi ha detto che il primo settembre è il capodanno dei workhaolic. Per me rimane il primo settembre, con un sacco di lavoro davanti, e per dare inizio alla campagna d’autunno è ancora presto, l’autunno inizia tra tre settimane. Ma c’è un sacco di lavoro da fare, di cose da andarsi a prendere, e oggi si comincia di nuovo con la disciplina e la via adatte ad arrivarsi, si riaccendono i motori e si inizia a scaldarli. Buona settimana.